"…Nella pittura di De Santis le immagini affondano le origini nell'ampia gamma delle situazioni offerte dalla natura. L'artista dà la sensazione di aver operato sull'oggetto prima di riproporlo; probabilmente per carpirne gli aspetti non avvertibili normalmente, per coglierne gli interni, quasi ad affondare l'indagine nei momenti magici e segreti della evoluzione. Rappresentando successivamente i risultati della ricerca, egli ama fornircene gli schemi idealizzati aggregandoli secondo sintattiche tradizionali. In tal modo la riunione degli "spaccati" (di tronco, di una pietra, semipreziosa, di un mallo) si esprime, più che con uno stile, direi con un atteggiamento floreale."   "…In De Santis painting, images trace back their origins into a wide range of situations as offered by nature. We get the impression that the artist worked on the object before proposing it, in all probability to capture its less conspicuous aspects, to catch its core, almost to carry out a deep research in the magic and secret moments of evolution. Showing the outcomes of his research, the painter likes to give us idealized schemes, assembling them according to traditional syntactics. This way, the cluster of vertical sections (of a trunk, of an half-precious stone, of a walnut-husk) is expressed with a floral "attitude" more than with a style."
 
 
 
 

Tommaso PALOSCIA, 1984

ANTOLOGIA CRITICA - A Critical Anthology

giustino de santis